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PD news

Ultime notizie e attività

Lettera aperta al Presidente Attilio Fontana e all’Assessore al Welfare Giulio Gallera sulle vaccinazioni antinfluenzali

Vi scriviamo per esortarVi a fare chiarezza rispetto al CAOS DELLA PRESENTE CAMPAGNA VACCINALE antinfluenzale 2020-2021 e ad intervenire apportando adeguati correttivi che permettano l’accesso a questo presidio sanitario da parte di migliaia di cittadini, soprattutto anziani e fragili, della nostra Città Metropolitana.

La vaccinazione, oltre ad essere offerta gratuitamente come di consueto agli anziani, alle persone appartenenti a categorie a rischio di complicanze e affette da patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, diabete), alle donne in gravidanza ed agli addetti ai servizi essenziali è raccomandata, in virtù della situazione emergenziale legata al Covid-19, anche alla popolazione pediatrica tra i 6 mesi e i 6 anni e a tutte le persone a partire dai 60 anni di età (anziché i consueti 65).

Purtroppo registriamo che, diversamente da quanto previsto dalla circolare ministeriale «Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021», non solo la campagna vaccinale – impostata dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia ma poi scaricata in toto sull’ATS - non è partita ad inizio ottobre, ma RISULTA ESSERE INCREDIBILMENTE IN RITARDO, avendo, a distanza di un mese, coinvolto una infinitesima porzione dei possibili destinatari.

Negli ultimi giorni, abbiamo toccato con mano lacune, anche organizzative, che a nostro sentire potrebbero purtroppo inficiare l’azione vaccinale diffusa che è richiesta per godere dei benifici di protezione al livello vasto della popolazione.

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Covid-19: "Le lancette sembrano tornate indietro, con una Regione che dimostra di non aver imparato nulla dai suoi errori, ecco le nostre proposte"

MILANO – Era il 20 febbraio di quest’anno quando la Lombardia e l’Italia scoprivano il paziente 1, il trentottenne di Codogno affetto da Covid-19. A distanza di otto mesi la sensazione è che in questa Regione si sia fatto ben poco per prepararsi ad arginare la prevedibile seconda ondata. Una sensazione purtroppo supportata dai numerosi appelli di medici ed esperti che denunciano oggi la fragilità di un sistema e una macchina incapace di proteggere i suoi cittadini.

“Ancora, dopo otto mesi, purtroppo, ci troviamo a subire l'arroganza di una Regione incapace e impreparata - è con questa immagine che la segretaria metropolitana del PD Silvia Roggiani ha aperto la conferenza stampa di oggi, giovedì 22 ottobre, sulla gestione della seconda ondata di emergenza Covid-19 a Milano Metropolitana, che ha visto intervenire il capogruppo PD in Regione Fabio Pizzul, la consigliera regionale Carmela Rozza, il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri e la dottoressa di medicina generale Anna Pozzi.
“Sentiamo il dovere di denunciare gli errori e le mancanze, a partire da una sanità territoriale sacrificata a favore di quella privata, dalla drammatica questione dei vaccini, con medici di base che si trovano con solo 30 dosi, ai ritardi sul reperimento di strutture per ospitare i pazienti sub-intensivi Covid o quarantenati. A fronte di una incapacità manifesta, perfino nel fare le gare, Fontana e Gallera continuano con la retorica dell'eccellenza, sostenendo che in Lombardia va tutto bene e che il sistema sta funzionando. Oggi i cittadini lombardi, al pari di mesi fa, non si sentono al sicuro e hanno capito che l’unica cosa fatta da questa giunta in questi mesi è provare in tutti modi a proteggere e promuovere se stessi”- conclude la segretaria dem Roggiani.

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Amministrative 2020: i candidati del centrosinistra

Domenica 20 settembre, le cittadine e i cittadini di nove Comuni di Milano Metropolitana, Baranzate, Bollate, Cologno Monzese, Corsico, Cuggiono, Legnano, Parabiago, Segrate e Vittuone, saranno chiamati alle urne per scegliere il proprio Sindaco.

Di seguito la lista delle candidate e dei candidati alla carica di Sindaco che sosterremo come PD Milano Metropolitana: 

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In Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare!

I weekend del 18-19 e del 25-26 luglio saremo nelle piazze e nelle strade, a Milano Metropolitana, per la mobilitazione "In Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare" . 
Un'occasione per incontrare le cittadine e i cittadini, lanciare la nostra campagna di tesseramento 2020 "C'è da fare e da rifare. La differenza la fai tu" e raccontare la nostra proposta di riforma della sanità lombarda. 
L'emergenza Covid-19 ha mostrato, purtroppo, il fallimento del "modello" di sanità lombardo voluta da Maroni e promosso dall'attuale presidente Fontana.
Messo alla prova dalla violenza della pandemia non ha retto; abbiamo assistito ad una gestione degli ospedali confusa, al fallimento della medicina territoriale, alle scelte scellerate sulle RSA. 
Per questo siamo convinti che serva un cambiamento radicale, a partire dalla legge regionale numero 23, meglio conosciuta come riforma Maroni. 

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C'è da fare e da rifare. La differenza la fai tu

Al via il tesseramento 2020 "C'è da Fare e da Rifare. La differenza la fai tu"
Abbiamo scelto questo slogan perché crediamo che questo sia il tempo del coraggio. Il coraggio di essere in prima fila e di rimboccarsi le maniche per affrontare questa crisi sanitaria, economica e sociale, e di trasformala in un’opportunità.

Il coronavirus ci ha spiazzato, ma ha acceso in noi ancora di più la voglia di impegnarci e di fare la nostra parte. Se guardiamo indietro ripercorriamo un anno intenso, di battaglie vinte insieme, di manifestazioni nelle piazze. Il 2019 è stato l’anno della prima Festa de l'Unità plastic free al Karma, giorni di cui sentiamo nostalgia, perché probabilmente non sarà possibile replicarli nel 2020. Gli ultimi mesi ci hanno costretto a ripensare il nostro modo di fare politica e di essere comunità, trovando nuove strade per non rinunciare alla partecipazione e al coinvolgimento.

C’è da fare, perché l’emergenza del covid-19 ha cambiato le nostre abitudini e certezze, e ci sono pagine bianche da scrivere, ma c’è anche da rifare perché questa crisi ha svelato nuove povertà, nuove disuguaglianze e nuovi bisogni per i quali c’è bisogno di ripensare a un nuovo modello di società e di sviluppo delle nostre città e del nostro Paese. La differenza la fai tu: la fanno le tue idee, le tue ambizioni, la tua voglia di costruire un domani post coronavirus.

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