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Manifesto per un welfare lombardo universale, egualitario, equo

Nel rispetto dei principi costituzionali che disciplinano il diritto alla salute è inderogabile superare la visione del sistema sanitario lombardo, promulgata prima dalla LR 33 del 2009 e consolidata con le successive LR 23 del 2015 e l’attuale 22.
 
Bisogna riportare l’ordinamento in materia di sanità di Regione Lombardia agli indirizzi contenuti nella L. 833/79, come in parte rimarcato dall’analisi di Agenas e dalle indicazioni ministeriali del dicembre 2020. Dopo 35.000 morti in Lombardia per COVID-19 il Consiglio Regionale Lombardo, con il voto contrario delle opposizioni, ha approvato una ulteriore modifica della Normativa Sanitaria Lombarda la L.R. 22/2021. L’approvazione di questa Legge regionale è dovuta ad una prescrizione del Ministero della Salute che, sulla base di un parere Agenas, il 16 dicembre 2020 ha ritenuto non favorevolmente conclusa la sperimentazione quinquennale della Controriforma Maroni (LR 23/2015).

La LR 22 approvata 350 giorni dopo la prescrizione del Ministro della Salute, quindi ben oltre i 120 giorni indicati, ha solo apparentemente e parzialmente adempiuto alle indicazioni del Ministero. In particolare, persistono o addirittura si accentuano aspetti in palese contrasto con la normativa vigente e con le indicazioni ministeriali come meglio specificato di seguito. Tali aspetti sono tali da porre dei seri dubbi sulla loro legittimità. Risulta anche necessario superare in modo definitivo la logica sperimentale adottata fin dalla LR Formigoni e poi accentuata per la Legge Maroni del 2015.

Rimandando alla Nota del Ministro della salute del 16 Dicembre 2020 per le obiezioni li emerse, giova qui riportarne in sintesi alcune prescrizioni emanate.

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